martedì 9 giugno 2020

morbid angel, 'domination'


prima che la vita ci colpisse duramente in faccia con quella merda immonda di ‘illud divinum insanus’, ‘domination’ era il disco sperimentale dei morbid angel, oltre ad essere l’ultimo con dave vincent e il primo con eric rutan, giovane chitarrista dal brillante futuro come produttore e capoccia dei devastanti hate eternal.
dopo il macigno ‘covenant’, i morbid angel recuperano quella dinamicità un po’ weird da ‘blessed are the sick’ e la sfruttano in pieno, pubblicando un disco vario e diverso. 

non si direbbe dal primo pezzo: ‘dominate’ è una martellata death a velocità supersonica su cui si staglia il growl imperioso di vincent, una lezione di death metal per tutti. a seguire troviamo uno dei pezzi più imitati e invidiati di tutta la storia della band: ‘where the slime live’ è un mid tempo paludoso dominato dai riff di azagthoth, una prova superlativa in cui lenti macigni si mischiano ad armonici dissonanti e momenti di groove inaspettati. l’assolo è semplicemente leggenda, non saprei che altro dire, è van halen posseduto da nyarlathotep che urla agli astri.
‘eyes to see, ears to hear’ propone una cascata di riff con un bizzarro e interessante profilo melodico, aperto e strano per il genere, mentre ‘melting’ è il primo di alcuni brevi intermezzi strumentali molto belli, ognuno molto specifico come atmosfera e timbri utilizzati.
altro picco è la furiosa ‘dawn of the angry’, aperta da un riff monumentale diventa presto una sfuriata in cavalcata rapida con grandi momenti di epicità infernale, condivisa con la bellissima introduzione di ‘caesar’s palace’, in odore di sunn o))). i tempi in generale sono cadenzati e la velocità estrema è usata come espediente, un po’ al contrario di quanto succedeva in ‘covenant’; inoltre i testi deliranti di dominazione satanica di vincent portano un’aura magniloquente quasi teatrale che si sposa alla perfezione con la musica.
apice di questa teatralità è la conclusiva ‘hatework’, il trionfo del male sull’universo, dave vincent scatenato e impossessato da tutti i demoni possibili, le chitarre e i synth a dipingere mondi in fiamme, torture eterne e satana, satana ovunque, un capolavoro. 

a, b, c, d. poi nulla sarà lo stesso, anche se non mancheranno ulteriori figate (almeno due), però la prima fase dei morbid angel, quella storica che ha deviato il corso del metal estremo, si chiude qui, con una dichiarazione di superiorità a cui nessuno si è mai opposto. sarebbe assurdo del resto, dura battere qualcuno al gioco che lui stesso ha creato; ci han provato in tanti ma trey azagthoth guarda tutti dal centro dell’universo e ride, giocando a quake 3 e scrivendo i migliori riff death metal che possiate sentire nella vita.