venerdì 22 luglio 2011

jennie ståbis, "paper owls"


a volte in mezzo ad annate che propongono fiumi di dischi che tentano il tutto per tutto per suonare moderni e inaugurare una nuova moda è bello sapere che c'è qualcuno a cui tutto questo non interessa minimamente. qualcuno a cui interessa solamente fare musica per esprimere passione e sentimenti positivi. questa sorpresa, questo qualcuno, arriva dalla svezia e si chiama jennie ståbis, giovane artista già in forza nei piu, visti live sul melloboat nelle acque svedesi.

ci sono varie cose che stupiscono di questo "paper owls": la prima ovviamente è la splendida voce di jennie stessa, dinamica, potente e fantasiosa ma mai esagerata, sempre al servizio della buona riuscita dei pezzi. impossibile poi non notare la cura con cui sono arrangiati i brani, con un uso sapiente di strumenti pressoché interamente acustici, per altro molti dei quali suonati dalla cantante stessa. 
le canzoni sono dei quadri multicolore dipinti in onore degli anni sessanta, visti da varie prospettive: le prime tre viaggiano sui binari morbidi e colorati dei figli dei fiori, chitarre acustiche leggere e voci delicate e spensierate, non lontane da certe suggestioni dei jefferson airplane o dei love più pacati. 
da "god in here" la prospettiva invece inizia a cambiare: agli arrangiamenti si aggiungono gli archi e la ballata inizia ad avere un retrogusto psichedelico che si esprime in pieno nella successiva "lady of the woodland", sicuramente la migliore del lotto. la canzone nei suoi nove minuti tocca vette di intensità incredibili, sempre sbilenca nelle sue armonizzazioni vocali accompagnate da chitarre che tanto sanno di comus del capolavoro "first utterance": davvero una canzone incredibile, ammaliante nel suo essere ipnotica ed ancora una volta arrangiata con maestria.

inutile dire che anche i restanti brani non sono da meno: meglio scoprirlo ascoltandoli, magari passeggiando per un bosco in una giornata di sole, uno di quei giorni in cui non si ha voglia di fare nulla se non lasciarsi andare ai propri pensieri camminando senza meta facendosi accompagnare dalle note di questa piacevolissima sorpresa che non mancherà di regalare emozioni a chi vorrà avventurarsi nei suoi meandri.