giovedì 24 settembre 2020

grip inc., 'nemesis'

 


il secondo disco dei grip inc. definisce ufficialmente forma, suono e contenuti del gruppo ed è uno dei loro due album imprescindibili assieme a ‘solidify’.

riff e arrangiamenti si fanno ancora più tight e groovy ma aprono ulteriormente le possibilità sonore, dal minuto e mezzo di legnate impietose di ‘portait of henry’ agli spazi della strofa di ‘empress’ e ‘descending darkness’ per arrivare al metal bolero della incredibile ‘scream at the sky’. 


la prestazione dei singoli musicisti è superiore a quella del primo disco da tutti i punti di vista, suono, inventiva, precisione e groove. la voce di chambers si fa più dinamica e cresce di intensità nell’interpretazione dei suoi testi neri e nichilisti, le chitarre di sorychta hanno un timbro perfetto e si prodigano in mille invenzioni ritmiche, melodiche e armoniche, le stratificazioni danno una grandissima profondità al suono (l’epica ‘code of silence’ posta in chiusura è un ottimo esempio di tutto questo); lombardo è alla sua miglior prestazione su disco fin qui: se il suo suono resta inamovibile, dave dà prova di un’inaspettata duttilità ritmica e sfoggia un groove inarrestabile per tutto il disco, dalle classiche sdoppiocassate ai mid-tempo ai momenti atmosferici la sua batteria è protagonista tanto quanto chitarre e voce. il basso, come nel 99% dei dischi metal, fa il suo lavoro dietro a sorychta riempiendo lo spettro sonoro ma senza mai farsi notare più di tanto.


c’è più focus sulla composizione e sui singoli brani, molti meno momenti generici e molte più canzoni inattaccabili: ‘pathetic liar’, le già citate ’portait of henry’ e ‘scream at the sky’ o l’indimenticabile, intensissimo singolo ‘rusty nail’ sono vere e proprie lezioni di metallo che frullano quasi vent’anni di storia del genere in un suono originale, fresco e difficilmente imitabile. lo strumentale ‘descending darkness’ non è da meno, con le sue influenze industrial-rumoristiche crea un atmosfera molto cinematografica sfruttando la potenza della batteria di lombardo. da citare anche la pesantissima ‘the summoning’, che si apre in un inaspettato ritornello con pad ariosi e impalpabili e la voce di chambers a sussurrare, e l’incredibile ‘code of silence’ che chiude il disco con una struttura quasi prog in cui cambi di tempo e atmosfera si susseguono travolgendo l’ascoltatore.


‘nemesis’ è un manuale di metal moderno e originale fatto da musicisti dal grande carattere, non troverete lo stesso suono altrove. la maturazione compositiva lo pone almeno una spanna sopra all’esordio, un paio di anni dopo i grip inc. riusciranno a fare ancora di meglio ma intanto questo è un disco da consumare.