martedì 3 giugno 2014

motorpsycho, 02.06.14, live club, trezzo sull'adda




i motorpsycho non sono un gruppo come tutti gli altri, questo lo si era capito molto molto molto tempo fa. inclusi dal mondo nel calderone alternative, ci sono sempre stati stretti, se non altro perché loro alternativi lo sono nel più puro senso del termine, al contrario di tutti quei gruppi che si fregiano della definizione pur copiando semplicemente quello che fanno gli altri.
in 25 anni hanno esplorato tutto ciò che il rock (e non solo) può dare, l'hanno sviscerato in qualsiasi maniera possibile regalando alla musica almeno almeno 3-4 capolavori imprescindibili.
nel concerto al live di trezzo, i tre norvegesi (accompagnati come ormai da tradizione dal chitarraio aggiuntivo reine fiske) hanno dato un'ulteriore prova di tutto questo, con una scaletta che ha spaziato in ogni angolo della discografia immensa della band.

inedita apertura acustica a tre chitarre e mellotron che rilegge tra le altre kill some day, feel e waiting for the one, col pubblico a cantare a gran voce ogni ritornello, una scelta assolutamente azzeccata ed emozionale, perfetta overture per ciò che verrà.
il set viene aperto dalla strumentale whip that ghost e subito ricompare il gruppo che ci siamo abituati a vedere negli ultimi anni: jam emozionanti ed avventurose, guidate da riff e temi di chitarra ma rette dalla sezione ritmica con il "solito" basso eccezionale di saether a pompare e kenneth kapstad ad essere uno dei migliori batteristi che abbia mai visto in vita mia. (per intenderci, uno che in due ore e mezza di concerto sfodera una quantità di fill da far pensare che abbia un enciclopedia nel cervello, che è capace di avere la doppia cassa senza mai mai mai fare una rullata a due casse, sempre incastrandole in maniera intelligente ed originale, capace di escursioni dinamiche a dir poco estreme e padrone di un tocco ed un groove assolutamente fuori dal normale. un mostro come se ne vedono veramente pochi.)

la scaletta come dicevo spazia un po' dappertutto, prediligendo ovviamente il nuovo arrivato "behind the sun" con ben 5 pezzi estratti tra cui delle spettacolari versioni di cloudwalker e kvaestor. poi ben tre pezzi sia da "trust us" che da "let them eat cake" con una the other fool da lacrime quasi a fine concerto, una stupenda starhammer, i primi bis chiusi con entropy e la ricomparsa forzata dalle urla del pubblico per salutarci come ci hanno accolti, in acustico, chiedendo silenzio per una toccante versione di come on in da "demon box".


chiudo alla svelta se no inizio a ripetermi. era la quarta volta che li vedevo e ancora son riusciti a fare cose che non gli avevo mai visto fare. quello che non è stato diverso è la qualità: i motorpsycho non hanno paura di nulla e fanno bene, musicalmente non devono temere alcun rivale al mondo al momento, sul palco sono una macchina da guerra capace di radere al suolo qualsiasi club (incluso il mediocre live club che impasta un po' troppo il suono e non fa uscire le tastiere. del resto siamo in italia, il suono è una questione secondaria, no?). ogni volta che torneranno in italia io ci sarò e sono sicuro che ogni volta uscirò dicendo sempre la stessa cosa: se più gente avesse il coraggio, la forza e le capacità dei motorpsycho, il mondo sarebbe più bello. ora iniziamo ad insegnarli a scuola, per favore.