lunedì 31 marzo 2014

l'italia demenziale, parte I: generica idiozia

tutti dicono cazzate nella vita. alcuni più, alcuni meno, alcuni lo usano per somatizzare, altri per socializzare, altri le dicono perché sono stupidi, ma tutti diciamo cazzate. pochi riescono a farlo veramente bene, anche se ne fanno un lavoro vero e proprio. ancora meno riescono nell'intento di innalzare la cazzata a forma d'arte. quelli che in italia sono riusciti a farlo con la musica si contano sulla punta delle dita di una mano.

demenziale: detto di ciò che è caratterizzato da un contenuto apparentemente sconnesso e insensato, di beffarda dissacrazione culturale.

proprio quest'ultima postilla sulla dissacrazione è ciò che ha portato gruppi come squallor e skiantos a un livello culturale superiore, eppure è solo uno dei fattori alla base dell'opera di questi geni dell'idiozia.
indubbiamente, almeno per questi due gruppi, c'è da considerare anche l'aspetto sociale dell'italia in quei momenti: gli squallor uscirono nei primi settanta quando la censura sui prodotti "pop" era mostruosa, sia in tv che nella musica, e col loro spirito dissacrante e demenziale attirarono migliaia di giovani nel loro universo alternativo nel vero senso del termine: loro erano l'alternativa al pop sanremese, pur essendone (e anche qui sta il loro genio assoluto) tra i massimi autori e portaparola. 
gli skiantos invece arrivarono sul finire dei '70, tra i primi a portare il neonato punk in italia. ma se il punk inglese si verniciava di sociale urlando la propria rabbia ai quattro venti, gli skiantos combattevano gli incravattati riversando nei testi carriolate di puttanate nonsense e battute da ragazzini delle medie, spostando il baricentro dalla boriosa protesta dei cantautori ad una vera e propria rivoluzione culturale che aveva nell'assurdo il proprio punto cardine; non poteva esserci idea migliore per un genere che si proponeva come anarchico e contro le convenzioni.
in più dal punto di vista prettamente musicale queste due formazioni avevano mezzi che molti altri non avevano. gli squallor in particolare erano maestri (nel vero senso della parola) nel creare stupende basi che andavano dal pop al funk alla classica al rock and roll, sempre suonate da professionisti ed arrangiate con la classe di chi sa. e gli skiantos invece, anche prendendo una strada musicalmente diversa, sapevano sicuramente suonare meglio della media dei gruppi punk, pur non essendo certo delle cime ma a loro il groove non è mai mancato.
per questa serie di motivi è difficile avvicinare questi mostri sacri a chi ne ha seguito le orme, in primis gli elio e le storie tese che hanno perso molto presto la loro scorrettezza in favore di uno stile più improntato alla forma che al contenuto, avendo avuto anche loro un primo momento di più solida spontaneità. 

ovviamente però quando si parla di "cose che fanno ridere" non si può mai prescindere dal gusto personale, per cui aldilà della profondità e dell'originalità della proposta ci si può sempre trovare a lacrimare dalle risate anche con gruppi infinitamente minori quali gemboy, prophilax o latte e i suoi derivati, tutti con le loro peculiarità ma senza dubbio molto lontani dalle vette dei maestri.


nei prossimi articoli analizzerò i maggiori esponenti del demenziale in italia, cercando di mostrare come quelli che all'apparenza sembrano solo volgari scherzi nascondano in realtà la chiave per una rivoluzione concettuale incredibile.

parte I: gli squallor