lunedì 22 ottobre 2012

my dying bride, 'a map of all our failures'



"for lies i sire" non era stato granché, diciamolo. aveva qualche pezzo molto bello ("santuario di sangue" su tutte, già dal titolo) ma in generale mostrava un deciso riciclo di idee ed aveva l'aggravante di essere rovinato da quella cagna maledetta che stuprava il suo violino per tutto il disco.
oggi i my dying bride, ancora senza adrian jackson, bassista e fondatore scappato negli usa, riescono invece a convincere con un disco marcio, strascinato e veramente riuscito.

non avrete alcun dubbio quando le campane a morto introdurranno il riff portante di "kneel till doomsday" prima che aaron inizi la sua litania funebre. quando poi delle dissonanze di violino vi porteranno nella parte centrale della canzone e vi chiederete se non avete messo su per sbaglio "turn loose the swans" non potrete che abbandonarvi al flusso mortale che è questo disco.

non ci sono grosse sorprese o scossoni nel suono della band. shaun macgowan sostituisce la cagna maledetta (di cui sopra) al violino e riporta lo strumento dove dovrebbe stare: a fare ghirigori gotici e putrescenti sopra al muro doom costruito dal resto del gruppo (che vede ancora alla batteria come session il ritrovato shaun taylor-steels, protagonista di una prestazione scarsa e mediocre come suo solito, con bella evidenza di parti di doppia cassa palesemente ritoccate in studio). la bassista lena adé (dall'accento improponibile, guardare il dvd per credere) sfodera una buona prestazione che fa rimpiangere solo in pochi momenti il suono mostruoso che aveva ade.

personalmente trovo che le punte massime del disco si trovino nella melodica e apertissima "the poorest waltz" (potevano almeno farla in 6/8), nell'abisso di disperazione di "like a perpetual funeral", nella bellissima title-track (la cui strofa per qualche motivo mi ha ricordato gli slint) e nella finale (bonus track a parte) "abandoned as christ", la quale verso la metà sfocia in un riff da lacrime.

da segnalare anche il fatto che con l'edizione limitata del disco, la kscope (in assoluto una delle migliori etichette rock di oggi, distribuisce anche la peaceville per la quale i bride escono) pubblica un dvd contenente un documentario di un'ora abbondante sulla storia del gruppo con interviste ai membri stessi. per la verità non intrattiene molto, è piuttosto noioso ma se siete interessati alla storia della band non mancherà di darvi qualche bel momento.

ultimo appunto da fare è sulla copertina, che dopo anni e anni di tradizione non viene questa volta disegnata da aaron e infatti a mio modesto parere non inquadra quasi per nulla quello che è il disco ma queste sono opinioni.
quello che non è troppo opinabile è il fatto che questi 5 inglesi dopo tutti questi anni riescano ancora a fare dischi stupendi avendo cambiato il proprio suono in modo minimo, quasi nullo se paragonato al percorso intrapreso anni orsono dai compagni di doom dell'epoca, anathema, katatonia o paradise lost che sia.

venite nell'abisso anche voi.
èbbeeeeeeeeeeeeeello.