martedì 30 luglio 2019

magma, 'zëss'



spiace dover dire “no” ai magma dopo 50 anni di onorata carriera, purtroppo ‘zëss’ non mi è proprio piaciuto. il motivo principale è la presenza dell’orchestra, timbro che in generale malsopporto e che qui porta delle conseguenze pesanti sul suono del gruppo.

i magma (fondatori del "genere" zeuhl) storicamente hanno basato il loro suono su una percussività jazz, inondandola di suoni e giocando su ripetitività modulare e interazione aperta, con grosse influenze classiche nella composizione ma poche nel timbro. se le composizioni degli anni ‘70 risentivano dei blocchi dissonanti di stravinsky, dell’epicità dissonante di wagner e delle scelte armonico/melodiche delle avanguardie del primo ‘900, qui l’influenza sembra più venire dalle vomitevoli sviolinate sentimentali di dvořák (o generalmente da colonne sonore un po’ melense) che appesantiscono oltremodo il suono del gruppo. si fa spazio all’orchestra ma gli arrangiamenti sono troppo spesso di pessimo gusto.

altra cosa che mi ha allontanato sono le parti narrate in francese e tedesco, i magma hanno sempre cantato in kobaiano (lingua del pianeta kobaia, inventata dal batterista christian vander) e questo ha sempre dato alla loro musica un tono ulteriormente alieno e affascinante; l’utilizzo di lingue esistenti cambia il baricentro sonoro (anche se non si capiscono francese o tedesco) e di conseguenza fa suonare la voce non come uno strumento ma come... una voce. 
inoltre per la prima volta vander si fa cantante principale, lasciando le bacchette al mostro morgan ågren che però non brilla particolarmente, suonando benissimo e con un gran suono delle parti molto controllate e poco incisive.

la composizione risale alla fine degli anni ’70 ed è stata più volte proposta dal vivo ma solo nel 2018 è stata registrata; è lunga 38 minuti e divisa in 7 parti senza pause. è sicuramente da lodare il lavoro compositivo, coeso e coerente con le scelte timbriche, questo però vuol dire che tralascia quasi completamente la parte jazz del suono magma (confinata alla sola batteria e non sfruttata realmente) per lasciare più spazio all’orchestra.

il lavoro dietro ‘zëss’ è di prim’ordine ma troppe cose non mi sono piaciute. poi ci sono ovviamente bei momenti più classicamente magma ed è da apprezzare la voglia di cambiamento da parte di un gruppo con 50 anni alle spalle, se chiedete a me però non è questa la strada.